Perché un modello di «economia circolare» farebbe correre Pil (+7%) e reddito delle famiglie (+11%) europee

Perché un modello di «economia circolare» farebbe correre Pil (+7%) e reddito delle famiglie (+11%) europee

C’era una volta (e c’è ancora) l’“economia lineare”, nata dalla Rivoluzione industriale tra Settecento e Ottocento. Un modello forgiato all’insegna del “prendere, fare e smaltire”. Ma la storia insegna come l’economia lineare abbia creato vaste conseguenze sia sul piano ambientale che sociale. Il consumo di massa, l’utilizzo di combustibili fossili, l’urbanizzazione e il trasporto globale hanno contributo a produrre pesanti effetti.
Per questo il futuro sarà invece dell’“economia circolare”: «Per sua natura, un’economia di recupero - come spiegano sull’Harvard Business Review i docenti universitari Mark Esposito, Terence Tse e Khaled Soufani - in cui non si tratta tanto di “fare di più con meno” ma, piuttosto, di fare di più con ciò di cui già disponiamo».

EDUCATION TRAINING sui 10 passi Rifiuti Zero: tutte le presentazioni del 24-25-26 marzo 2016

EDUCATION TRAINING sui 10 passi Rifiuti Zero: tutte le presentazioni del 24-25-26 marzo 2016

TARIFFA PUNTUALE, MAURIZIO GATTI, ASCIT

SPRECO ZERO, LAURA MATTEUCCI

CONSORZIO CONTARINA (TV), PAOLO CONTO’

LINDA MAGGIORI, FAMIGLIE RIFIUTI ZERO

HANDSOUTS, ENZO FAVOINO

PANI E PESCI, AMINA SANTI

DACCAPO, AMINA SANTI

SELENE, ECOPULPLAST – FRANCESCA PAOLI

MANIFATTURA MAIANO – MASSIMILIANO LUNARDI


LUCENSE, ECOPULPLAST 2 – ENRICO FONTANA

LUCENSE, ECOPULPLAST – SIMONE GIANGRANDI

LUCART – GUIDO PASQUINI

HACKING LABS – MIRKO BERNARDI

FUNGHI ESPRESSO- ANTONIO DI GIOVANNI

In Europa, non più di 100 chili di rifiuti a testa

In Europa, non più di 100 chili di rifiuti a testa


Secondo le statistiche pubblicate da Eurostat pubblicate di recente (vedi PDF allegato), ogni cittadino europeo nel 2014 ha generato 475 chilogrammi di rifiuti e di questi soltanto il 44% è stato riciclato o compostato. 

Il restante 56% è finito nelle discariche (28%) oppure è stato incenerito (27%). 

Zero Waste Europe (ZWE) in queste statistiche ha rilevato due trend costanti rispetto al 2013: uno scarso miglioramento in termini di rifiuti generati e il fatto che i rifiuti vengano bruciati leggermente di più (1,1%) rispetto a quelli che finiscono in discarica. Quelli riciclati sono invece diminuiti.

Tenendo questi dati in considerazione e per fare in modo di avanzare verso un’economia circolare, ZWE chiede l’adozione di obiettivi precisi riguardo ai “rifiuti residuali”. 
 

Dove vanno a finire i nostri rifiuti?

Facciamo colazione e subito iniziamo a produrre rifiuti: il tappo dello yogurt, il cartone del latte, i fondi di caffè. Un libro ci accompagna nel percorso che faranno un volta usciti dalle nostre case. 
Quanti rifiuti produciamo in un giorno? Circa un chilo e mezzo. E dove vanno a finire? 
Lo spiegano Mario Grosso (ingegnere ambientale e professore al Politecnico di Milano) e Maria Chiara Montani (giornalista, redattrice scientifica, insegnante) in un piccolo ma interessante saggio dal titolo Dove vanno a finire i nostri rifiuti? pubblicato da Zanichelli nella collana "chiavi di lettura".
Una volta c’era solo la discarica, oggi dopo la raccolta differenziata
i rifiuti domestici e quelli delle imprese in Italia solo il 40% è raccolto in modo differenziato. Tutto il resto finisce nei termovalorizzatori.

RICICLO DELLA CARTA DA RECLAME, VOLANTINI E PROMOZIONI COMMERCIALI

In Italia complessivamente nella cassetta postale vengono "imbucate" decine di migliaia di tonnellate di carta al mese, tra i 15 e i 35 kilogrammi di carta all'anno per abitazione.

Second Hand Economy - economia della seconda vite delle cose

L’economia della seconda vite delle cose, ovvero la pratica di vedere e comprare oggetti di seconda mano anziché nuovi in Italia è arrivata a valere circa 18 miliardi di euro, un punto di PIL
L’Osservatorio 2015 Second Hand Economy condotto da DOXA per Subito svela tendenze, driver e valori del settore confermando il successo di questo paradigma socio-economico.

Il mercato dell’usato è oggi un paradigma economico e sociale che coinvolge il 50% della popolazione italiana under 45 che vende e acquista oggetti usati, grazie alla tecnologia, anche online (40%). 
Questa “forma di mercato rinnovata” ha un impatto rilevante in Italia anche grazie alla tecnologia, in quanto il 38% del volume d’affari, ovvero 6,8 miliardi di euro, passa attraverso l’online e permette di guadagnare fino a €1.220 (+20% rispetto ad un mix di compravendita offline e online).

[scarica la presentazione della ricerca in PDF


[leggi tutto su doxa.it]

Opportunità e ostacoli alla economia circolare in Europa

Il 25 e 26 gennaio 2016 a Rotterdam si riuniranno rappresentanti di aziende, organizzazioni della società civile e dei governi in Europa per discutere sulle opportunità e sugli ostacoli alla realizzazione dell’economia circolare in Europa - un sistema economico finalizzato alla riutilizzo massimo di materie prime e prodotti.

Il 26 gennaio, i responsabili politici nazionali ed europei discuteranno sulle migliori pratiche amministrative da adottare nelle politiche pubbliche e sulle possibili misure per accelerare la transizione verso un'economia circolare. I risultati della conferenza serviranno come input per le riunioni del Consiglio Competitività del 29 febbraio 2016 e del Consiglio Ambiente del 4 Marzo 2016.
Documenti
Programme Towards a Circular Economy in Europe - Programma Verso un'economia circolare in Europa (in PDF)
EU Action Plan for the Circular Economy - Piano d'azione dell'UE per l'economia circolare (in PDF)

Premiati i vincitori del concorso PRIMO MIGLIO

FORLÌ Giovedì 12 novembre 2015 sono stati proclamati i vincitori del concorso Primo Miglio, indetto da Confartigianato, che premia i migliori progetti d’impresa dell’anno. 
Hanno vinto tre nuove starup innovative. 
Forlì Craft Beer di Luca Drudi, una birreria con cucina che costituisce una nuova opportunità di valorizzazione del centro storico, mirando a creare un nuovo punto di aggregazione sano e vivace inserendosi in un contesto in pieno sviluppo quale Piazza Cavour. 
Altrimenti - Progetti e attività per lo sviluppo di economie circolari per il recupero e il riciclo di materiali come carta, cartone, plastica e alluminio, rifiuti speciali non pericolosi e scarti di lavorazione, che si inserisce nel contesto della green economy
da dx a sx Luigi Castori, Lorenzo Bolognesi e Claudio Torrenzieri di Altrimenti Risorse Materiali

Inobeta di Luca Palumbo, che opera nel settore delle nuove tecnologie rendendo accessibile l’area ricerca e sviluppo ICT anche alle micro e piccole aziende, che spesso proprio per le dimensioni ridotte ne sono escluse (una azienda innovativa che, attraverso l’ascolto e l’analisi delle esigenze del cliente, progetta e realizza soluzioni su misura).
Il concorso è organizzato in collaborazione con Self Storage, Romagna Corriere, Menabò, Edizioni IN Magazine con il contributo di Banca di Forlì, Cassa dei Risparmi di Forlì e della Romagna, Unicredit.

http://www.inmagazine.it/magazine/forli-in-magazine-052015/[fonte FORLI' INMAGAZINE NOV-DIC 2015]