La tariffa rifiuti e il costo del servizio Ufficio Studi Confartigianato 27/11/2015

La tariffa rifiuti e il costo del servizio 

Ufficio Studi Confartigianato 27/11/2015

Negli ultimi cinque anni la crescita del prezzo del servizio della Raccolta dei rifiuti in Italia tocca il +22,6%, quasi tre volte superiore all’inflazione (+8,0%) e mostra un gap di 14,6 punti percentuali, - risultando oltre due volte superiore - rispetto al +9,8% osservato nell’Eurozona.
Nel 2014 le tasse e tariffe rifiuti più alte pagate da ogni abitante per il servizio di igiene urbana sono quelle di: Lazio con 214,00 euro/ab. (27,3% sopra la media), Liguria con 211,75 euro/ab. (+25,9%), Toscana con 208,25 euro/ab. (+23,9%), Campania con 205,02 euro/ab. (+21,9%), Umbria con 190,23 euro/ab. (+13,1%) e Sardegna/ab. con 188,90 euro ( +12,3%). Le loro ampie differenziazioni sono imputabili a forti diversità nella struttura dei costi: se le regioni con il costo pro capite superiore alla media nazionale - Lazio, Liguria, Toscana, Campania, Sardegna, Umbria ed Emilia-Romagna - si allineassero al costo medio e i risparmi si ribaltassero su tariffe più contenute, cittadini e imprese pagherebbero 760 milioni di euro in meno in un anno, pari ad una riduzione del 7,4%. Considerando i 24,1 milioni di abitanti delle sette regioni in cui proventi si riducono a seguito dell’allineamento del costo alla media nazionale, si ottiene un risparmio di 31,52 euro pro capite, equivalente ad una riduzione della tassa e/o tariffa rifiuti del 15,9%.
Quasi un terzo (30,1%) della spesa inefficiente dei Comuni si concentra nel settore di smaltimento dei rifiuti che mostra un potenziale risparmio di spesa di lungo periodo pari a 1.073 milioni di euro, pari al 14,1%.
Nel 2014 il 28,1% delle famiglie segnala la presenza del problema della sporcizia nelle strade e, paradossalmente, dove le strade sono percepite più sporche, costa di più il servizio. Tra le regioni principali sono più virtuose Emilia-Romagna e Veneto mentre la meno virtuosa è il Lazio dove c’è la più alta percezione della sporcizia delle strade e si registra il più elevato costo per la loro pulizia.
Al 2012 le Amministrazioni locali detengono partecipazioni in 376 società operanti nella gestione dei rifiuti e per il 64,3% di queste si rileva un utile, per il 17,2% un pareggio ed il 18,5% è in perdita, quota che sale al 25% nel Centro e nel Mezzogiorno. In Basilicata, Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta tutte le società mostrano un utile, seguono Emilia-Romagna (83,3%), Puglia (80%) e Piemonte (75,0%). All’opposto alte quote di società in perdita in Calabria (66,7%), Lazio (46,2%) e Abruzzo (44,4%); in Calabria, Sardegna, Abruzzo e Lazio ci sono più società in perdita che con un utile.
 

indice del documento:

La dinamica delle tariffe rifiuti

I ricavi da tassa e/o tariffa rifiuti

Il dettaglio dei costi

Pulizia strade: dove maggiore è la sporcizia delle strade, più alto il costo dello spazzamento

Le società partecipate dalle Amministrazioni locali specializzate nella gestione rifiuti

Commissione europea Economia circolare

CICLO DELLA CARTA VIDEO SU ECONOMIA CIRCOLARE COMMISSIONE EUROPEA AMBIENTE

CICLO DELLA CARTA VIDEO SU ECONOMIA CIRCOLARE COMMISSIONE EUROPEA AMBIENTE